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25 aprile 2021 - Discorso del Sindaco

Published on 24 April 2021 • Anagrafe

Care e Cari Inverighesi, 

Buon 25 aprile, buona Festa della Liberazione! Per il secondo anno consecutivo, siamo costretti a non poter festeggiarle insieme a tutti i concittadini e concittadine, come accaduto invece negli anni passati. 

Come sappiamo, infatti, la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci impone ancora la massima cautela. Più passa il tempo però maggiore è la consapevolezza che ci sarà modo e tempo di festeggiare, di riunirci, di condividere, di sperimentare, di tornare tra la gente, proprio come fecero gli uomini e le donne in quell’ormai lontano 25 aprile del 1945, all’indomani della Liberazione dell’Italia. Abbiamo però fatto il possibile per dare il massimo risalto a questa giornata, al fine di conservare intatto il suo valore. Proprio questa mattina, infatti, presso il Cimitero di Cremnago, abbiamo voluto dedicare una targa a Carlo Cazzaniga e Angelo Molteni (di anni 24), a Carlo Colombo e Mario Pelisi (di anni 18) e ad Alfredo Spinelli (di anni 20), fucilati il 20 aprile del 1944 per mano nazifascista, a causa del loro rifiuto ad impugnare le armi in una guerra ritenuta ingiusta e fratricida. 

Ricordare e celebrare, dunque, risulta per noi imprescindibile: è dovere ricordare quello che la storia ci ha insegnato perché, a ben guardare, resta tremendamente attuale. Oltre alla caduta della dittatura e alla riconquista della libertà, il 25 aprile del 1945 ha infatti portato con sé la costruzione di una nuova Italia, l’apertura verso un cambiamento radicale, che ha investito a fondo il nostro Paese. 76 anni dopo ci troviamo dinanzi ad una sfida che, seppur con un’intensità diversa, presenta i medesimi contorni. In questo lungo anno, abbiamo visto ospedali obbligati a dover scegliere chi dovesse vivere e chi dovesse morire, abbiamo visto tornare in voga un linguaggio di guerra, militari prendere il posto di politici, abbiamo visto acuirsi la disparità di genere, con un aumento vertiginoso del gender gap, abbiamo chiuso le scuole, rinunciato alla cultura, tagliato fondi laddove erano più necessari.

La drammatica situazione vissuta in questo anno dovrebbe ancor di più aiutarci a comprendere il valore del sacrificio di chi 76 anni ha lottato per la nostra Libertà. A tutti loro va la nostra riconoscenza, la nostra grande ammirazione. Grazie a chi è caduto per la Libertà, a chi ha abbattuto il fascismo, a chi ha liberato il Paese, a chi ha costruito un’Italia e un Europa nuove, sistemando i mattoni sulle rovine, materiali e morali, lasciate dalla guerra e dalla dittatura. La Lotta di Liberazione ci ha insegnato a resistere, vincendo. Ci ha insegnato che le differenze sono superabili. E’ questo il motivo per cui il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani. Di tutti quegli italiani che oggi si trovano a dover ri-costruire e ri-animare un paese ferito, stanco e provato: sono questi, infatti, i mesi decisivi per ripensare e riprogrammare l’Italia di domani, per impostare una ricostruzione che sappia coniugare la crescita nazionale all’equità sociale e alla coesione territoriale. E come 76 anni fa, tutti dobbiamo essere protagonisti di quella che sarà l’Italia di domani.

Buon 25 aprile.

Il Sindaco
Giorgio Ape